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martedì 26 gennaio 2021

Odyssey: the most famous journey of classical times. An update

Odysseus' journey 
From the beginning of my journey towards Cama's revival and with the aim of finding content and inspiration for new ways of doing business in the arts & crafts industry, I have felt like a modern Odysseus on a long adventure. 

I suppose I am navigating upstream as there is a current "cancel culture" against classical authors in the United States including Homer, better known as "#Disrupttexts". It originated last year as a movement on Twitter. 

Such a "politically correct" extreme trend has brought to banning the Odyssey book from the Lawrence High School in Massachusetts as an example. 

The #Disrupttexts movement has reached people in Italy, too. Indeed I have recently read an article by an Italian psychologist who had a similar attitude towards Odysseus: he didn't approve of the way the hero treated the women in the book. My question is: what if those women were personifications of events and it is all a matter of interpreting rhetorical figures? 

As a matter of fact, my experience is that most arguments and misinterpretations among people are caused by taking things literarily. Therefore the term "literarily" is not by any means a proper adverb to use to evaluate literature either. Aren't cultural tools at our disposal to bring peace?  

Nevertheless, despite the refusal of classical books such as the Odyssey, I feel like my getting inspired by Latin and Greek literature was the way to go to get in touch with our origins in times of rebirth. After all, the Odyssey was the civic education book of Greek children and this piece of history cannot be erased. 

However, the Odyssey is not the only famous book about a life journey model. Next to it, there is the less acclaimed Aeneid by Virgil, which brought its hero's descent to the foundation of Rome. 

Last year writer and scholar Andrea Marcolongo rediscovered and analyzed the Aeneid by Virgil inspired by the beginning of the Covid-19 lockdown. She has realized that the Aeneid fits perfectly with the pandemic time we are experiencing; Aeneas is at the center as "a modern example of those who are defeated, who have lost everything except the ability to resist and to hope", writes the author. 

The book was published last September with the title "La Lezione di Enea" (Aeneas's lesson), which I am reading right now. Thankful to the article by @CostanzaRdO in the number 477 "la Lettura" attachment to Italian national newspaper Corriere Della Sera for the updates about the #Disrupttexts. 



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sabato 23 gennaio 2021

Quel giorno di dieci anni fa

La CAMA (cooperativa artigiana majoliche artistiche)
nella nuova sede in Via Tiberina negli anni Sessanta 

















Sono passati dieci anni da quando con i miei genitori siamo usciti dalla porta di servizio della fabbrica della nostra famiglia. Era arrivato il custode, inviato dal tribunale fallimentare di Perugia, e qualche giorno prima ci aveva comunicato di consegnargli le chiavi.

Abbiamo lasciato tutto com'era, perché il babbo nella sua fabbrica era convinto di tornarci. Quindi sono rimasti dentro al laboratorio le campionature di tutte le majoliche create negli ultimi quarant'anni di storia, in ufficio erano ancora lì i documenti ordinati e custoditi in un armadietto, la carta da imballaggio, gli strumenti da lavoro e anche il tornio di legno a pedale, che non era segnato in inventario ma che non sapevamo dove portare. 

Uno degli decori creati dalla Cama,
l'Antico Deruta
 
Non abbiamo portato via nulla. Abbiamo chiuso la porta a chiave e ce ne siamo andati. La mamma era preoccupata, perché diceva che la stessa cosa ci sarebbe accaduta per la casa. In questi dieci anni io, quando torno a Deruta, evito di passare sulla via Tiberina, per non vedere la fabbrica dove sono nata e cresciuta. 


Qualche volta chiudo gli occhi e rivedo la fabbrica prima dei lavori di ampliamento a ridosso delle crisi. I lavori non erano da farsi ma nessuno ci ha avvisato, né governanti, né politici, né tanto meno le banche, che nel 1999 avevano aderito alla "cartolarizzazione". 

Proprio in quest'anno, nel 1999, la nostra fabbrica contrasse il mutuo ipotecario per i lavori di sistemazione della fabbrica. Dall'Unione Europea stavano arrivando fondi destinati alla muratura. Noi ne facemmo richiesta e i finanziamenti ci vennero assegnati. Le cose andavano più che bene, il lavoro c'era e contavamo di raccogliere i frutti di anni di sacrifici, di fare il grande salto. Eppure mi ricorderò sempre che dicevo al mio papà che qualcosa di anomalo era successo a far data gennaio 1997, prima del terremoto che scosse Assisi: c'era stato un calo nei flussi della clientela privata ma al contrario i negozi americani continuavano a comprare in maniera notevole. 

Il decoro "Senese" che riproduce il pavimento del 
Duomo di Siena, Piace molto agli architetti
Rivedo così la fabbrica della mia infanzia, di quegli anni Settanta tanto cari, i luoghi che avrebbero accompagnato la mia vita: la vecchia fornace a legna, ormai in disuso, la porta di ferro colorata di rosso antico sul retro e che portava all'imballaggio: i trucioli sempre inumiditi, il pavimento sconnesso, una zona quasi all'aperto in fondo alla fabbrica, che poi dava sul verde della campagna. Poi c'era anche uno scantinato nel reparto creazione, dove lo zio torniante teneva i pani di argilla e li portava su per essere lavorati. Mi ricordo quando i miei comprarono una macchina per trasformare i pani rettangolari in cilindri, che poi tagliati potevano essere trasformati più facilmente nelle sfere che servono per forgiare un oggetto, piccolo o grande che sia. 


Della fabbrica porto con me i colori dei pavimenti e delle veneziane, gli odori degli smalti, della terra e dei metalli preziosi, di cui l'oro liquido in bottiglie è inconfondibile, il rosso scuro del pavimento del magazzino, ovvero dello spazio fronte strada, che era adibito alla vendita al pubblico. Invece le veneziane della fabbrica erano turchesi e ho sempre pensato che il mio babbo le avesse scelte così, perché i suoi occhi sono celesti. 

Il decoro classico di Deruta, il 
Raffaellesco. I decori sono come
calligrafiee questa è
la firma della mia mamma
Negli anni Settanta era stata fatta una soprelevazione e la sala di pittura con la smaltatura si trovavano al secondo piano. Prima i pittori lavoravano al piano terra in prossimità del magazzino. Di collegamento tra i due piani c'era un ascensore e anche delle scale esterne di ferro. La fabbrica era fornita di bagni sia al piano superiore che al piano inferiore. Qui erano esterni. 

La fabbrica prima dei lavori era come un piccolo borgo antico, in cui si erano aggiunti dei pezzi volta per volta. Aveva il suo fascino ma venne il giorno in cui il Sindaco del paese ci intimò che se non avessimo dato una sistemata al laboratorio, ci avrebbe mandato le ruspe...era il 1999 e le banche sapevano già che c'era una crisi in atto. Avevano fatto ricorso alla cartolarizzazione dei crediti e potevano dare di nuovo mutui in maniera disinvolta. Tutti noi nella famiglia ci saremmo così messi il cappio al collo...


Il mio saggio del 2018 coi colori rosso scuro e turchese, che porto con me a ricordo della fabbrica della mia famiglia con nuove interpretazioni, simboli di vita, arte e cultura. 

Per un approfondimento sull'argomento della crisi leggi: Sebastiano Barisoni "Terra incognita. Una mappa per il nuovo orizzonte economico", Solferino, 2020, pp. 185. 


Feedback istantanei al post: 

"Ho letto con attenzione il tuo articolo che hai descritto in modo magistrale! Ti auguro il meglio per una grande  ripartenza!" - Marisa, Perugia  

"Buongiorno Roberta, Che storia triste e bellissima per come sei riuscita a raccontarla...in poche righe, mi hai fatto ''vivere'' tutte le emozioni che te e la tua famiglia avete vissuto. Quando dico che sei una grande è perché lo penso veramente e sono certa che, presto avrai il successo meritato così da poter  ''riscattare'' la grande perdita della fabbrica...costruita con tanto lavoro, sacrificio e passione.

Ho compreso bene, come è stata vissuta da te tutta la storia...invece I tuoi genitori come hanno reagito a tutto ciò?

Se ti andrà di raccontarmi...la prossima volta che ci sentiamo...ti ascolto volentieri.

Super Roberta"  - Maristella, Roma 


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giovedì 21 gennaio 2021

Il viaggio di ritorno

l'Odissea era il libro di educazione civica dei bambini
greci. Il viaggio è durato 20 anni

Il tema del viaggio ha accompagnato le mie ricerche sul Rinascimento Italiano in questo blog dal 2009. 

È stata una vera Odissea, alla ricerca di come poter far rinascere la fabbrica di majoliche della mia famiglia, la Cama. 

Qui ho scritto più di 300 post in inglese, perché la mia attenzione era rivolta alla clientela americana, l'eredità intangibile dell'azienda, tutto ciò su cui potevo contare. 

Alcuni clienti in California si erano perfino riuniti in un gruppo di sostegno alla Cama, che si avviava alla chiusura: i "Friends of Cama". Da qui il nome del blog. 

Fino alla pandemia dell'anno scorso è stato per me un rincorrersi di ricerche in Italia, in Europa e negli Stati Uniti per trovare altre persone per fare qualcosa insieme in tempo di crisi. Ho contattato ex concorrenti, amministrazioni, associazioni culturali, commercianti, associazioni di categoria. Non è successo niente. 

Cosimo I de' Medici il mio mito  
del Rinascimento
Se vi chiedete quindi qual è il motivo per cui le mie amiche americane mi chiama "Forrestina" alla maniera di Forrest Gump, ecco la risposta: ho corso in lungo e in largo per il mondo ma...finalmente qualcosa è successo e...in Italia!  

Per la prima volta infatti la mia strada si è incrociata con altri italiani che credono nella ripartenza. Nel 2019 hanno fondato una Onlus a Treviso e l'hanno chiamata "100mila Ripartenze": sono uomini e donne professionisti del mondo imprenditoriale, che dedicano il loro tempo libero ad aiutare gli imprenditori falliti a ripartire; il numero 100.000 è dettato dal fatto che sono 100.000 le aziende che chiudono ogni anno i battenti in Italia. 

Ho aderito alla Onlus "100mila Ripartenze" nel mese di dicembre 2020 e quindi mi sono data un anno di tempo per realizzare una mia impresa. Sarà il mio viaggio di ritorno dall'Odissea e la scadenza è dicembre 2021. 

Ecco l'impegno ufficiale al mio proposito, che descrivo nell'articolo uscito nel blog "Il Cofanetto Magico" di Maria Cristina Giongo. Questi sono i primi feedback delle amiche: 

Il termine a me più caro:  "gioie di testa"
sono le spille che 
gli uomini mettevano sul cappello.
Maestro delle gioie di testa 
l'artista perugino Pinturicchio. 

"Ciao Roberta leggo solo adesso, che bello!!! Hai citato anche Sandrino. Sono contenta che tu sia ripartita alla grande. Spero che le cose migliorino sempre più e che possiamo rivederci in questo 2021. Un abbraccio!" - Angela 

"Roberta ti auguro di cuore che questo tuo sogno possa diventare realtà. Ci credo fortemente, ci vorrà un pochino di tempo, ma sono convinta che nascerà...hai tutte le carte in regola. Credere sempre nei propri sogni, perché solo credendoci in prima persona...tutto è realizzabile, anche non  percorrendo  l'autostrada... ci sono le strade secondarie ...importante avere davanti a sé sempre l'obiettivo, solo così si arriverà  alla meta! Felice di stare con te, in questo bellissimo progetto! Apprezzo molto la stima e la fiducia. Grazie" - Maristella 

"Ho letto l'articolo e mi è piaciuto molto.Vedrai, sarà l'anno propizio per il progetto." - Carmela


Curiosità 
Una pubblicità al blog che ho usato spesso in fondo ai post in inglese. La figura femminile nell'opera è la personificazione della fortuna coi capelli ricci al vento, di cui si può afferrare il ciuffo. Come attributo il campanello. La fortuna è nuda come la verità. 

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mercoledì 6 gennaio 2021

A miracle happened to me in December 2020


For some reason I get to know pretty well, my brain has refused for many years to learn the Ancient Greek language. This obstacle has been living together with me until last December. 

Indeed I could not even look at the Greek alphabet. Maybe the four letters I knew were: Alpha and Omega from cemetery tombs,  Pi from maths, and Phi from psychology. That's all. 

Then all of a sudden the miracle has happened! 

I do not recall if I told you that last December I joined a program for entrepreneurs who have run out of business to get restarted on their projects. Such a program is by a non-profit organization located in Treviso, Italy. Here in the end I have met the right people I have been looking for since 2011: a coach, a mentor and professionals all together ready to help me get back to my professional life and Cama with me. I have one year time to get my projects accomplished starting now. 

My coach herself in particular is part of a professional team called "Phronesis". I was looking for my coach's presence on the internet and I ran into her website. Well, "Phronesis" is the Greek word that made me open my mind to Ancient Greek. Unbelievable! Here is how I got it right: 

1. First I have looked on the internet for the meaning of "Phronesis"; 

2. Then I have identified which letters in Italian were corresponding to the letters in Ancient Greek (transliteration); 

3. Finally I have started writing the Ancient Greek letters of "Phronesis" one after the other by heart; 

4. I have repeated the word "Phronesis" to myself during the day and the days to follow. Sometimes I forgot it. Sometimes I had it right. I also got some good help from "Phronesis" exact pronunciation in Ancient Greek I found on the internet; 

4. As a conclusion of this learning path I have looked for the philosophical interpretation of the word "Phronesis" and found some literature by Italian philosopher Umberto Galimberti citing Professor Michel Foucault from the University of Berkeley. That way I have learned the contrary of "Phronesis", i.e. "Parrhesia". 

Curiosity about my learning how to write the Greek letters included in "Phronesis": I remembered the letter "ρ" as my name starts by "R"; the letter "ν" as my last name starts by "N" but above all, I remembered the letter "η" as my mother's name starts by "E", Elena.  "Phronesis" most difficult Greek letters that were made easy to learn with the help of what's most familiar to me. 

Now and forever φρόνησις  (phronesis)