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martedì 28 settembre 2021

Crudeltà e accanimento

Se passi per una sezione fallimentare, pensati come
peggio di un cane abbandonato

Sarei curiosa di sapere quanti imprenditori falliti in Italia a far data dal 2007 sono ripartiti con una propria azienda e quali sono le condizioni per ricominciare dopo un fallimento, che passa per la sezione fallimentare di un tribunale. 

Esiste infatti una differenza sostanziale tra il fallimento, che traduce "to fail", ovvero una non riuscita di un progetto imprenditoriale, e il fallimento di "to go bankrupt", fare bancarotta, che non è necessariamente "bancarotta fraudolenta", ma una chiusura aziendale sentenziata dal tribunale. 

Chi si interessa dei disgraziati finiti nelle maglie della fiorente industria italiana del fallimento in tempo di crisi? Esiste una qualche commissione governativa che monitora i fallimenti e ne segue le ripercussioni sul tessuto sociale, economico e personale dei falliti? C'è un qualche interesse per gli imprenditori caduti sul campo? 

La crisi conosciuta come "grande recessione" è iniziata ufficialmente nel 2008 e perdura attualmente in Italia senza discontinuità, incentivata dalla crisi sanitaria da Covid-19. Molte piccole aziende come la nostra si sono trovate impreparate alla crisi, perché, come scrivono i saggisti: "La ricchezza al cambio del secolo era drogata". Noi infatti ci stavamo organizzando per accogliere più lavoro, intenti ad ampliare la sede produttiva. È proprio il cemento che ci ha fatto affondare. 

In ogni modo scorrendo tra gli articoli online, io vedo solo statistiche sui fallimenti, ma un totale disinteresse per la fine che è toccata ai falliti. Noi ad esempio siamo in ballo dal dicembre 2011, quando due nostri dipendenti hanno presentato istanza di fallimento della fabbrica; poi a marzo 2012 il fallimento è stato sentenziato dal tribunale. 

In questi anni la fabbrica è stata sventrata internamente di forni, scaffalature, macchinari e tavoli, dati via per cifre irrisorie come il nostro campionario di centinaia di pezzi acquisiti da un ex concorrente di Deruta senza scrupoli. Ora il laboratorio andrà all'asta dopo dieci anni al 19% del suo valore. Anche la prima casa dei miei genitori è già andata all'asta una volta quest'anno. 

Il risultato è che noi della famiglia siamo privati della nostra vita da dieci anni per aver commesso un danno economico, senza sapere cosa poter fare per ricominciare. Abbandonati a noi stessi, stiamo scontando una vera e propria pena, dimenticati dal mondo. Con la sensibilità che c'è oggi per gli animali, penso che il trattamento dei falliti non si riservi neanche alle bestie


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