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giovedì 28 ottobre 2021

Occasione mancata o liberazione?

Nave alla deriva (fonte:web) 

Nel 2019 il nostro laboratorio artigiano era stato svalutato per il 70% e quindi il delegato alla vendita aveva richiesto alla giudice la chiusura dell'esecuzione immobiliare. A questa proposta si è opposto il Cerved (Credit Management Group), cartolarizzante per conto della banca Popolare di Spoleto, che nel 2007 aveva concesso alla nostra azienda un mutuo fondiario, all'interno di un pool di istituti di credito locali, senza le opportune garanzie: ne sia la prova che l'anno successivo, nel 2008, l'Unicredit ha fatto mettere in esecuzione immobiliare la sede della nostra fabbrica.

Quindi gente che noi neanche conosciamo, i cartolarizzanti, ci attaccano per far andare avanti la macchina distruttiva dell'esecuzione immobiliare: per ottenere cosa? Ora l'immobile è stato aggiudicato all'asta per una cifra irrisoria, che svaluta il bene dell'80%: quanto arriverà alle tasche di questi cartolarizzanti, dopo che sono stati soddisfatti i professionisti del tribunale con precedenza sui creditori, oltre al risarcimento insufficiente del credito vantato dall'Unicredit? 

L'altro giorno ho visto su Google maps la nostra fabbrica per la prima volta dall'alto: è un budello stretto nella parte più in ombra dell'edificio, fatto costruire nel 1960 con l'avvallo fidejussorio dei miei bisnonni e formalmente diviso a metà col vicino. Le vicissitudini, che sono seguite, ci hanno messo in svantaggio con il diretto concorrente a fondello, ex socio della fabbrica e poi anche con il nonno, che era presidente della Cama, causando notevoli problemi familiari oltre che economici.

Quindi mi sono detta che non mi interesserebbe riavere l'immobile, che ora è sventrato della sua vita ed è una carcassa di legni alla deriva: sarebbe per me solo una spesa, che non potrei affrontare. In tutto questo vorrei però capire la logica che sta alla base della procedura fallimentare e di come lo Stato permetta di affossare cose e persone per mano di chi tale distruzione l'ha permessa, ovvero le banche, che hanno concesso mutui senza garanzie in tempo di crisi.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buongiorno, Roberta. Penso che hai fatto la valutazione giusta. Quando mi accanivo per avere giustizia in occasioni andate male, ricordo mio padre che mi diceva: "Cla', non puoi fare di una disgrazia un guadagno". In molte circostanze le parole di mio padre e il suo senso della vita mi sono ancora di aiuto