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martedì 17 agosto 2021

Su un piatto d'argento

 

Andrea SOLARIO, Testa di Giovanni Battista, 1507, Louvre, Parigi

Con l'accelerazione dell'iter delle aste giudiziarie tramite la svendita degli immobili da fallimento, lo Stato mette su un piatto d'argento a mafia e speculatori la testa di ex contribuenti della collettività. Tutto si deciderà a fine agosto sui tavoli del governo (vedi articolo di Avvenire). In questo gioco al massacro, gli imprenditori falliti vanno a fare le spese per l'inefficienza dei burocrati dei tribunali fallimentari, e dei governanti ad essi assimilati, perché ambedue disconoscono volutamente le regole del commercio nel mondo civile

Come ha spiegato Mirko Frigerio (NPLS RE SOLUTIONS) in un webinar che si è tenuto in data 2 luglio 2021 sul tema dell'adeguata verifica nelle aste immobiliari e fallimentari: "le aste giudiziarie funzionano al contrario di un'asta competitiva". La scure si era già abbattuta sui falliti con la legge 132 del 2015, detta "legge Renzi", in cui si era iniziato a svendere i beni degli imprenditori falliti incluse le prime case, senza soddisfare né i creditori né i debitori ma piuttosto le esigenze degli uffici dei tribunali di liberarsi dei faldoni, provvedimento che si è rilevato invece controproducente. 

Valga da esempio il laboratorio della nostra azienda artigiana, che dopo 15 esperimenti d'asta dal 2013 ora in ottobre verrà regalato al 19% del suo valore inizialmente all'asta (le foto sono errate. l'immobile conta una superficie complessiva di 1.530 mq circa), già svalutato rispetto alla sua stima di mercato. Per non arrivare a queste lungaggini, il governo vorrebbe accelerare la regalia tramite l'aumento del numero delle aste in un anno, portandole a tre. Perché lo Stato non decide di regalare gli immobili direttamente alla prima asta, anziché torturare i falliti per anni e anni solo per far guadagnare il drappello di professionisti, che come avvoltoi, girano nell'ambiente delle aste giudiziarie? 

L'applicazione degli emendamenti per lo sveltimento dell'iter delle aste giudiziarie è previsto per il 2024 e così noi della famiglia ci stiamo preparando allo sloggio, "se non moriamo prima di crepacuore da stress", dicono i miei genitori. Sì, perché gli emendamenti prevedono che, in vista della svendita delle prime case dei falliti, per favorire i compratori, gli immobili debbano anche essere liberi da un'eventuale occupazione. Roba da fascio littorio come la legge fallimentare, un regio decreto del 1942, in cui il fallito è trattato da suddito. Ogni emendamento ad una legge fascista non cambia la sua natura oppressiva e quest'ultimo aggiornamento ne è la prova. 


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