Andrea SOLARIO, Testa di Giovanni Battista, 1507, Louvre, Parigi |
Con l'accelerazione dell'iter delle aste giudiziarie tramite la svendita degli immobili da fallimento, lo Stato mette su un piatto d'argento a mafia e speculatori la testa di ex contribuenti della collettività. Tutto si deciderà a fine agosto sui tavoli del governo (vedi articolo di Avvenire). In questo gioco al massacro, gli imprenditori falliti vanno a fare le spese per l'inefficienza dei burocrati dei tribunali fallimentari, e dei governanti ad essi assimilati, perché ambedue disconoscono volutamente le regole del commercio nel mondo civile.
Come ha spiegato Mirko Frigerio (NPLS RE SOLUTIONS) in un webinar che si è tenuto in data 2 luglio 2021 sul tema dell'adeguata verifica nelle aste immobiliari e fallimentari: "le aste giudiziarie funzionano al contrario di un'asta competitiva". La scure si era già abbattuta sui falliti con la legge 132 del 2015, detta "legge Renzi", in cui si era iniziato a svendere i beni degli imprenditori falliti incluse le prime case, senza soddisfare né i creditori né i debitori ma piuttosto le esigenze degli uffici dei tribunali di liberarsi dei faldoni, provvedimento che si è rilevato invece controproducente.
Valga da esempio il laboratorio della nostra azienda artigiana, che dopo 15 esperimenti d'asta dal 2013 ora in ottobre verrà regalato al 19% del suo valore inizialmente all'asta (le foto sono errate. l'immobile conta una superficie complessiva di 1.530 mq circa), già svalutato rispetto alla sua stima di mercato. Per non arrivare a queste lungaggini, il governo vorrebbe accelerare la regalia tramite l'aumento del numero delle aste in un anno, portandole a tre. Perché lo Stato non decide di regalare gli immobili direttamente alla prima asta, anziché torturare i falliti per anni e anni solo per far guadagnare il drappello di professionisti, che come avvoltoi, girano nell'ambiente delle aste giudiziarie?
L'applicazione degli emendamenti per lo sveltimento dell'iter delle aste giudiziarie è previsto per il 2024 e così noi della famiglia ci stiamo preparando allo sloggio, "se non moriamo prima di crepacuore da stress", dicono i miei genitori. Sì, perché gli emendamenti prevedono che, in vista della svendita delle prime case dei falliti, per favorire i compratori, gli immobili debbano anche essere liberi da un'eventuale occupazione. Roba da fascio littorio come la legge fallimentare, un regio decreto del 1942, in cui il fallito è trattato da suddito. Ogni emendamento ad una legge fascista non cambia la sua natura oppressiva e quest'ultimo aggiornamento ne è la prova.
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