In uno degli ultimi articoli che ho letto in materia di fallimenti, ho trovato anche un'espressione chic in francese. Hanno scritto "à l'italienne", per descrivere come si fanno le cose in Italia, alla cialtrona. Sono certa che il giornalista per usare tale fraseologia francese sia stato influenzato dal parlato di qualche avvocato. Sarebbe opportuno invece esprimersi come si mangia, perché a noi falliti la forma non interessa. Siamo orientati alla sostanza.
Tuttavia credo che gli avvocati empatici siano una minoranza. Quindi se vogliamo entrare in sintonia con il linguaggio degli avvocati più sofisticati, possiamo dire che le sezioni fallimentari a noi falliti ci fanno "à la julienne"? Chissà se formulando il discorso in questi termini, possiamo farci capire da chi sta dall'altra parte e che parla una lingua desueta, bella all'ascolto e piacevole come quando si va a teatro e si rimane incantati dal monologo di un attore. Il registro linguistico è alto e ogni altra espressione non di livello viene subitamente considerata dozzinale.
"Cornuti e bastonati" è riferito al fatto che per quanto attiene alle sezioni fallimentari dei tribunali, il Governo conta sui debitori per l'efficienza del processo civile. Saremo noi falliti a farne le spese. Il 31 agosto riprende infatti l'esame della “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile”, di cui l'art.8 è relativo al processo di esecuzione immobiliare. Staremo a vedere quel che succede a settembre. Chi ci rimette, come in tutte le cose "à l'italienne", sono i miserabili e la massa, perché i forti e i danarosi se la cavano sempre con eccellenza. Chapeau!
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