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| L'Unicredit compra il MPS, sembra una bestemmia |
Se il governo non mette una prescrizione ai crediti delle banche, le stesse continuano imperturbate a rovinare aziende e persone. Da noi la banca che mette in croce più persone è l'Unicredit, che ha inglobato la Cassa di Risparmio di Perugia, con cui la nostra azienda nel 1960 prese il primo mutuo per la costruzione del laboratorio artigiano in Via Tiberina a Deruta (PG) con un ammortamento cambiario di 19 rate.
Ieri ho letto che l'Unicredit sta facendo spesa in centro Italia ed è già in accordo per comprare il Monte dei Paschi di Siena. Le spese per 'ripulire' il Monte dei Paschi verranno sostenute dallo Stato, notizia Ansa, pertanto al governo c'è già pronto un tappeto rosso a favore dell'Unicredit per il suo shopping di lusso a prezzi stracciati. Chi se ne importa di Roberto Ferracci, un povero miserabile che non aveva neanche tutte le rotelle a posto? Si merita 12 anni di carcere, una pena esemplare. Da qui si nota la differenza di trattamento da parte dei Tribunali: ci sono le persone fallite (i disgraziati) e ci sono le banche (i privilegiati).
Se fossi una giornalista specializzata in materia, indagherei se nell'Unicredit la forza trainante sia generata dall'alta concentrazione di massoni che si trovano al suo interno, incuranti di annientare persone e aziende, ma interessati solo ai propri ritorni economici a basso costo e conseguente sfruttamento dello Stato. Lo zoccolo duro deve stare nel nostro capoluogo. D'altra parte Perugia è la capitale della massoneria italiana e quindi non mi sorprenderebbe di individuare qui una macchina fagocitante di capitali e causa della distruzione di persone e famiglie. Per tale indagine partirei dal caso del giudice Umberto Rana della sezione fallimentare di Perugia: potrebbe avere pestato i piedi a qualcuno dell'Unicredit? Il capo del filo si trova comunque nei fallimenti.
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