Infatti alle banche non basta mettere in esecuzione immobiliare i laboratori artigiani dei debitori, come nel nostro caso, ma chi scagliano ai relativi fidejussori non falliti della famiglia? I cartolarizzanti, ai quali nel frattempo le banche hanno venduto il credito. Come è possibile cedere il credito vantato di un cliente moroso, se nel frattempo, a fronte dello stesso, la banca ha messo il tuo immobile all'asta?
Ciò significa che una stessa famiglia: padre, madre (falliti), figlio e figlia (fidejussori) vengono attaccati in via giudiziale e extra-giudiziale, messi all'angolo senza potersi difendere, anche se hanno perso tutto. Questo non è giusto. È un massacro senza fine: o scegli di attaccare tramite il tribunale oppure per via extra-giudiziale. I due attacchi non possono sussistere.
Il problema a livello di emendamenti delle leggi esistenti sul fallimento è che i legislatori non vanno al cuore del problema, anzi corrono tutti di fretta e non si soffermano sui problemi veri del fallimento, le ingiustizie la non protezione del debitore e la mancata tutela degli imprenditori più piccoli, che vengono schiacciati da una macchina infernale, fatta di burocrati di lusso e professionisti insieme, questi ultimi svolgenti part-time il proprio lavoro per la giustizia.
I legislatori non indagano quindi sulle conseguenze del fallimento in una famiglia come la nostra. In dieci anni di supplizi e torture nessuno ci ha mai contattato per sapere come stavano andando le cose per noi: cambiano i giudici e cambiano i curatori fallimentari ma per loro siamo solo dei faldoni e una fonte di guadagno. Come possono emendare la legge sul fallimento, se i legislatori non scendono nelle carceri in cui ci hanno relegato, non fanno una statistica di chi ha ricominciato a lavorare come imprenditore, gli anni che sono serviti per ripartire, oppure dopo quanti anni è morto l'imprenditore stesso a distanza del fallimento, se non si è suicidato prima?
Infatti non si fallisce da giovani, quindi anche il fatto di buttare tutte le colpe addosso al fallito è già un'altra ingiustizia. Si fa presto a parlare, quando le cose sono successe in una crisi planetaria senza precedenti per ignomina, crudeltà e cattiveria, in cui i falliti sono carne di prima scelta per alimentare gente già ricca, speculatori, mafiosi e un mondo senza controllo di cui lo Stato non sembra curarsi affatto.
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