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giovedì 16 dicembre 2021

Un'ingiustizia di Stato

Doppio attacco delle banche per un credito: un'ingiustizia di Stato

Sono passati dieci anni dal fallimento della nostra azienda artigiana e il procedimento non si è ancora concluso. Dalle vendite all'asta i creditori hanno raccolto le briciole e noi della famiglia, padre, madre, figlia e figlio viviamo dal 2011 una vita bloccata, in cui non sappiamo cosa ci succederà. Ci dicono di usufruire dell'esdebitamento, ovvero della cancellazione del debito a carico dei nostri genitori falliti, ma questa richiesta si può fare solo se il fallimento è chiuso. A cosa serve poi un esdebitamento per i genitori alla loro età? 

E noi figli? Noi figli, ex soci dell'azienda, risultiamo fidejussori del mutuo contratto nel 1999 con la banca, quindi veniamo attaccati per via extra-giudiziale. La ragione per cui mi sono svegliata dal torpore del fallimento della fabbrica è stato proprio quando i cartolarizzanti, nel mese di novembre 2020, mi hanno pignorato il conto corrente e la Postepay per meno di 5 euro. Da allora mi sono ribellata a ciò che ci stava succedendo nel fallimento, non sono più stata la brava bambina ubbidiente dello Stato. Non ci credo più. 

Nel frattempo i nostri genitori sono diventati ultraottantenni e io vivo sotto il minimo di povertà, perché non posso permettere che nel mio conto corrente entrino solo 20 euro. Anche con una somma minima infatti, rischi di venire iscritta a ruolo; ci sono stati dei casi del genere e vieni agganciata dai cartolarizzanti per il resto della tua vita: ti prendono quello che si trova nel conto corrente e il quinto dello stipendio per sempre. 

Preferisco quindi vivere delle lezioni d'inglese e piccole consulenze, farmi pagare in contanti, fatturare tutto per dimostrare di cosa vivo, stare a casa dei genitori finché l'immobile non viene venduto all'asta per non crearmi spese. Quindi ho annullato la Postepay, con cui compravo sporadicamente i libri online, e ho deciso di chiudere il conto corrente, di cui sono dispiaciuta, perché è un conto corrente online e all'anno non pago niente. Rispetto a mio fratello, che ha una famiglia, io sono fortunata. 

In conclusione, penso che sia un'ingiustizia essere attaccati da due parti come famiglia debitrice: nel 2008 la banca si è presa il laboratorio artigiano e lo ha fatto svendere tramite le aste: aggiudicato all'80% del suo valore lo scorso ottobre 2021 dopo 16 tentativi. Noi però avevamo impegnato il laboratorio per il suo valore per intero; poi la medesima banca, a fronte dello stesso mutuo bancario, vende il credito a un cartolarizzante e tramite loro perseguita noi figli per via extra-giudiziale. Trovo che questo doppio attacco non sia giusto, perché il credito era uno e, se prendi il bene che avevo impegnato col mutuo, non puoi contemporaneamente chiedermi anche il credito che vantavi a fronte dello stesso mutuo. Noi siamo una sola famiglia, voi eravate una sola banca e ora voi siete due contro uno dentro e fuori dei tribunali. 




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FRIENDS OF CAMA Il blog
Post originali di Roberta Niccacci
Storia di un'azienda artigiana italiana in tempo di crisi
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

È accorato quello che scrivi, cara Roberta. Ma in tutti questi post non si è fatto avanti nessuno per dirti che comprendono e condividono la vostra situazione? Di quelli che "contano", dico...

Unknown ha detto...

Cara Roberta, il tuo... è un grande grido di dolore e sono sempre più basita,nel sapere che coloro che hanno un potere, non solo non fanno nulla, ma approfittano delle disgrazie delle persone.
Vergogna assoluta!

Anonimo ha detto...

Tutto vero