Ho conosciuto il caso di Pietro Cavallotti e della sua famiglia l'altro giorno in tv a "Quarta Repubblica": mi ha chiamato una mia nipote al telefono per dirmi di girare su Rete 4 sul programma condotto da Nicola Porro. Pietro Cavallotti si trova nel girone infernale della Sezione Misure di Prevenzione, da lui giustamente equiparato al girone infernale della Sezione Fallimentare, girone in cui mi trovo io con la mia famiglia.
Pietro Cavallotti e la sua famiglia, originari di Belmonte Mezzagno in provincia di Palermo, sono stati imprenditori perseguitati come mafiosi per più di vent'anni, la loro azienda distrutta, la casa dei suoi genitori e quelle dei suoi zii vandalizzate, perché confiscate dall'antimafia e rimaste senza sorveglianza. Il caso dei Cavallotti rientra nel "Sistema Saguto", in cui l'antimafia ha fatto più danni della mafia.
Nel frattempo Pietro Cavallotti lo scorso anno accademico 2019/2020 si è laureato in giurisprudenza con una laurea magistrale all'Università di Palermo dal titolo: GLI ECCESSI APPLICATIVI DELLE MISURE DI “PREVENZIONE ANTIMAFIA” Uno sguardo alla prassi e proposte di riforma. Altro punto in comune: quando sei nel girone infernale, ti viene voglia di andare a capire in cosa veramente consistano gli studi di giurisprudenza. La tesi è dedicata a tutte le vittime innocenti della malagiustizia.
Tuttavia il punto a monte, che mi avvicina di più con Pietro Cavallotti, è la parola "mafia". Se fossi un giurista, indagherei sulle cartolarizzazioni dei crediti derivati da mutui ipotecari e quanto la mafia si sia insinuata in questa tecnica finanziaria, regolata e regolamentata per legge, che consiste nella vendita dei crediti vantati dalla banca, come appunto i mutui, a una società chiamata ‘società veicolo". Ma ti puoi fidare dell'antimafia? È possibile che venga indagato tu per primo di accusare il sistema come mafioso senza averne le prove. Non sia mai che il suddito si ribelli.
La sfortuna maggiore per noi della CAMA è di aver contratto un mutuo ipotecario per l'ampliamento del laboratorio nel 1999, anno in cui lo Stato ha approvato le cartolarizzazioni dei crediti delle banche. Grazie a questo escamotage le banche hanno potuto continuare ad erogare mutui, pur nella consapevolezza di una crisi mondiale incombente. Mediante le cartolarizzazioni le banche non perdevano di liquidità a spese degli imprenditori, che invece avrebbero perso tutto proprio per il tramite di quei mutui.
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