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venerdì 9 luglio 2021

La sala di casa

foto dal web

"La casa per tutti noi in questo periodo è stato un luogo fondamentale", dice la presentatrice della serata finale del LXXV PREMIO STREGA, che sto seguendo in tv nella sala della casa dei miei genitori. Chissà per quanto tempo potrò restare in questa nostra casa, che nel mese di maggio scorso è andata per la prima volta all'asta? 

Il pavimento della sala è di marmo striato grigio e ruggine; le pareti sono di un arancio acceso, che lì per lì negli anni Novanta, quando abbiamo "ripulito" la stanza, sembrava un po' forte. Invece ora apprezzo questo colore, perché si sposa elegantemente coi mobili e coi ricordi, gli oggetti e le foto della nostra famiglia. Sulla parete di fronte a me c'è un finestrone grande, che guarda a nord e alla mia sinistra una finestra e un mezzo finestrone, che danno verso il tramonto. Mi dispiacerebbe lasciare via le mattonelle dipinte dal mio papà, che adornano il camino ad angolo e che vedo con la coda dell'occhio. Come fare per portarle via?  

Continuano a parlare di casa al LXXV PREMIO STREGA: il secondo libro in finale è, per uno scherzo del caso, "Il libro delle case" di Andrea Bajani. L'autore racconta di aver fatto 25 traslochi, che ha vissuto come rinascite a nuova vita. Ma non sarà così per i miei genitori, se la loro casa dovesse essere acquistata all'asta e si vedranno costretti a sloggiare nel giro di tre/sei mesi: questa è la loro prima casa, dove hanno sempre vissuto, cresciuto noi figli, dove ci sono più di 50 anni di storia coniugale. 

Il libro vincitore del LXXV PREMIO STREGA è "Due vite" di Emanuele Trevi. Chissà se potrebbe essere questo il titolo della storia di fine corsa dei miei genitori? Prima artigiani dalle mani d'oro per più di 50 anni e poi sloggiati dalla propria casa, per elargire un affare a qualcuno senza scrupoli e senz'arte. Poi ci si chiede a cosa serva studiare greco, latino, la filosofia, la storia dell'arte e le materie inutili? Questi studi sono strumenti per combattere ad esempio l'ignoranza che anima le persone che acquistano all'asta, di chi gira intorno a questa pratica e del governo che alimenta il ribasso delle aste. In Italia la percentuale di analfabetismo da testi in prosa è stimata intorno al 47% e c'è perfino chi dice che l'ignoranzametta a dura prova la tenuta della democrazia”. La serata si conclude con Geppi Cucciari che saluta il pubblico, dicendo "leggete e vi sarà dato". Lunga vita alla cultura. 

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