L'espressione "capire fischi per fiaschi" descrive un'incomprensione dovuta alla nostra capacità di anticipare ciò che viene detto dal nostro interlocutore in presenza di disturbi di fondo o velocità del parlato. Talvolta chi ascolta è convinto di aver sentito qualcosa che in verità non è stato enunciato. Mi sono resa conto che lo stesso fenomeno si possa applicare allo scritto sui social, dove la velocità la fa da padrona. Non si leggono infatti gli articoli più lunghi di un minuto oppure si vede solo il titolo e se ne traggono le conclusioni.
Bisogna quindi fare molta attenzione nel condividere i blog post sui social, per non essere fraintesi o addirittura additati davanti ad altri. La parte del cervello coinvolta nel processo di elaborazione del parlato giace nel solco temporale superiore, responsabile dell'elaborazione dei suoni. E invece qual è la parte corrispondente del cervello deputata alla lettura in presenza di ostacoli sui social? Si è forse creata una nuova area del cervello grazie ai social?
Conosco l'arte di impagliare i fiaschi, perché ho vissuto a Piegaro (PG), nella zona del lago Trasimeno, dove ero andata a riparare nel 2011 col fallimento dell'azienda della mia famiglia. Oggi i fiaschi impagliati sono oggetti turistici, perché da decenni a Piegaro si producono bottiglie industriali. Il vetro artigianale fino alla prima metà del secolo scorso era invece associato alla ceramica artistica, anche a livello di comitati, perché i processi produttivi sono molto simili, differenziandosi solo verso la fine della creazione del prodotto.
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