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giovedì 29 luglio 2021

Giustizia e dolore

Milo Manara in memoria della tragedia
in Sardegna: 20.000 ettari di foresta
andati in fumo

In questo giorno di una calda estate italiana, in cui in Sardegna bruciano un'antica foresta e l'ulivo millenario di Scano Montiferru, come in una moderna Apocalisse, il mio pensiero va a Roberto Ferracci, imprenditore fallito di Spello (PG). Nel 2017 la sua vicenda è finita sulle prime pagine dei giornali, perché è stato condannato a 12 anni di carcere per tentato omicidio di due giudici del tribunale di Perugia. 

Roberto Ferracci brucia nelle fiamme dell'inferno anche lui come un animale in gabbia, impazzito a causa del fallimento e che in carcere finirà per peggiorare. Il tribunale di Firenze, che ha condannato Roberto Ferracci, ha detto espressamente di voler infliggere al Ferracci una pena esemplare. Da che parte stanno la follia, l'insensibilità e la crudeltà umana, che portano gli esseri umani a devastare la natura, a disonorare le persone e ad annientare ex imprenditori, che si sono trovati in rovina? 

Giustamente mi dice un imprenditore, che sta cercando di combattere il fallimento: "Per cambiare un sistema ci devi entrare dentro, perché altrimenti si diventa come i cani al di là dei cancelli che abbaiano". Eppure io il mio dolore per come viene trattato il fallimento in Italia lo voglio scrivere per me e per gli altri falliti, perché non possono sussistere giustizia e sofferenza insieme solo per una questione di soldi, in cui però la disgrazia di alcuni diventa la ricchezza di molti, in un gioco crudele allo sfascio e alla distruzione con una spietatezza senza uguali.

 

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Letto con molto interesse. Fatti del genere purtroppo sono all’ordine del giorno. Sono lèggi inique da cambiare.