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lunedì 28 giugno 2021

Roberto Ferracci e gli altri disgraziati falliti

Gianni Berengo Gardin, Parma, Istituto psichiatrico, la camicia di forza, 1968
- © Gianni Berengo Gardin - Contrasto

Non si è saputo più niente di Roberto Ferracci, il povero disgraziato in preda alla disperazione, figlio di un albergatore di Spello (PG), che nel mese di settembre del 2017 accoltellò una giudice delegata della sezione fallimentare del tribunale di Perugia. Andò in soccorso della collega un altro giudice, che fu ferito lievemente. Nessuno dei due ebbe punti di sutura. Subito dal tribunale di Firenze si mossero a fare il processo penale al Ferracci, allo scopo di dare "una punizione esemplare" ad un povero cristo, al quale era stato rigettato il ricorso contro l'Unicredit: la banca non si tocca. 

Così Roberto Ferracci ora sconta 12 anni al carcere di Capanne (PG). Deve stare anche contento, perché ne avevano chiesti 15. In più gli è stato riconosciuto il danno di parte civile, così deve spenderci pure sopra i soldi che non ha. Ora mi chiedo, chissà quale contenzione faranno in carcere al Ferracci, perché guarda caso anche la medicina si inginocchia alla giustizia e questa non me la posso riporre: un uomo denigrato, spogliato dei suoi beni e anche distrutto nella sua salute mentale. Sembra di vivere sotto dittatura, dove i dissidenti passano per matti. Nella stampa c'è scritto che Ferracci era una persona disturbata ma mite, quindi al tribunale si sono pure accaniti contro una persona già fragile? Io sfiderei i giudici a vivere l'esperienza del fallimento da questa parte e mantenere i nervi saldi. 

Non ci sono invece cenni a quello che avrebbe combinato l'Unicredit per far fallire l'albergo di Spello di Roberto Ferracci. Guarda caso è la stessa banca, che ha concesso il mutuo ipotecario anche a noi della CAMA DERUTA per l'ampliamento del laboratorio nel 1999 a ridosso delle crisi incombenti e di cui nessuno ci ha allarmato. Mi dicono amici che lavorano in banca, che anche nel concedere i mutui serve una certa coscienza e professionalità. Non si possono dare i mutui con leggerezza, perché puoi rovinare le persone. 

Quindi ora Roberto Ferracci ha già scontato quasi 4 anni di carcere. Ce ne sono ancora 8, se tutto va bene. Una cosa che non avrei fatto è di scusarmi per il gesto o insistere sui problemi mentali. Questi sono i giochini degli avvocati. Io sarei andata fino in fondo, matta per matta, ovvero avrei insistito sulla mia verità e sul fatto che da combattere c'è una banca e non le persone che sono finite vittime della crisi, proprio per il danno prodotto dalla banca. Con chi abbiamo a che fare su per questi tribunali? Ma questa è giustizia? 

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