48 metri quadri ci salveranno? La nostra casa a Deruta è andata all'asta (deserta) nel mese scorso ma di essa una parte non c'è rientrata: è l'appartamentino di 48 metri quadri, dove ho io la residenza. Si tratta della parte vecchia dell'abitazione, collocata al primo piano, con le finestre logore, il pavimento di graniglia, le pareti da ridipingere e con il gabinetto che, dalle carte catastali, scopro essere in origine un ripostiglio. Proprio la particella del disimpegno davanti al gabinetto è l'ostacolo burocratico che non permette la vendita all'asta. I burocrati bloccati da un errore burocratico. Sono contenta!
In queste stanze del primo piano ho conosciuto la vita e la morte. Quando ero piccolina, infatti, fino alla nascita di mio fratello, il secondo piano e la mansarda della casa andata all'asta non esistevano. Sono stati costruiti per sopraelevazione dai miei genitori verso la fine degli anni Sessanta. Il primo piano era la casa dei miei bisnonni e dei miei nonni paterni: 48 metri quadri è la metà del piano, perché con la morte del mio ultimo nonno, si è diviso l'appartamento in due per eredità.
Con la mia famiglia ho abitato qui fino all'età di 4/5 anni. La stanza da letto dei miei genitori era quella che dà sul pozzo della casa e verso gli orti, oggi la mia camera da letto. Qui c'era anche la cullina di mio fratello e il mio lettino. Poi c'è il disimpegno e il gabinetto; si apre una porta dove ora c'è una specie di cucina buia, una volta "la saletta", la cui finestra fa a metà col bagno e infine un'altra stanza, oggi la cosiddetta "sala": in verità qui c'era in origine la stanza da letto dei miei bisnonni.
Si accede a questi 48 mq. dalla casa nuova tramite un portoncino. I ricordi così vanno lontano al giorno in cui il mio bisnonno era morente sul suo letto e io l'ho salutato per l'ultima volta prima di andare a scuola. Poi la sua bara l'hanno messa dove ora si trova la cucina buia, accostata verso il muro di sinistra e pronta per scendere le scale della nuova casa. Notai che l'occhio destro del bisnonno era rimasto un po' aperto. Le sue mani magre appoggiate sull'abito che gli piombava a pennello su un corpo statuario: Il bisnonno era bellissimo anche da vecchio.
Il mio babbo in pratica ha costruito la scala della nuova casa per farci uscire i morti della famiglia ma il bisnonno sarebbe stato l'ultimo a morire in questa casa. Il mio nonno sarebbe morto altrove, stroncato da un infarto nella sua 126. Non è una buona cosa far uscire i morti dalla stessa porta in cui entrano i vivi. Infatti in certi luoghi esistono "le porte dei morti". Chissà invece di che scala si tratterà, quella che i consulenti del tribunale confabulavano di far costruire per accedere ai 48 mq. dal pozzo...li ha sentiti il babbo un giorno in cui sono venuti a vedere la particella incriminata: devono chiudere i fallimenti e sono in ansia di svendere all'asta beni d'affetto. Come fanno a vendere una casa, che è un corpo unico, in cui si trova un appartamentino di 48 mq. e io che non me ne vado da qui? Con un ingresso esterno, la casa all'asta sarebbe più appetibile ma...acqua, luce e gas sono tutte insieme. Per dividere le utenze devono affrontare una spesa ancora più grande. Sarei curiosa di conoscere le entrate e le uscite di questo commercio ignobile delle aste giudiziarie sulla pelle della gente finita in disgrazia in tempo di crisi.
Quindi ora penso a come sarebbe il mio appartamentino di 48 mq. con quest'ingresso che dà sul pozzo. Qui ci sono le rose rosse piantate dalla mia nonna, che resistono nonostante la cementificazione operata dai vicini. Rimane un rettangolo di giardino, che potrei valorizzare. Io in questo pozzo ho imparato a uccidere polli e conigli. Ci ho visto anche la nonna uccidere le anguille. Io dei polli e dei conigli tenevo rispettivamente ali e zampe, mentre la nonna li sgozzava. Gli occhi dei conigli sono quelli che mi fanno più impressione per come ti guardano imploranti mentre li uccidi, ma allora uccidere gli animali per cucinarli era una cosa normale. Con le galline vecchie avevo anche imparato a fare la galantina. Ne conservo la ricetta e mi ricordo anche il filo per imbastire di una rocchetta antica, che non so se esiste più sul mercato.
Mi rendo conto che con l'esperienza del fallimento ho rimosso una cosa importante. Non ricordo se avessi imparato io stessa a sgozzare polli e conigli, forse perché ora mi sento con la mia famiglia al posto di quegli ignari animali, allevati per essere uccisi senza pietà. Comunque io da qui non me ne vado. Vorrà dire che trovo chi mi paga luce, acqua, gas e tasse rifiuti per il resto della mia vita, perché la casa è un corpo unico e c'è un solo contatore per tutto. Visto che chi compra all'asta è gente taccagna, non so se saranno tanto contenti di fare quest'affare.
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