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venerdì 25 giugno 2021

CUI PRODEST?

William Wetmore Story (Scultore statunitense, 1819-1895) Medea, 1865 

L'avvocato Mauro Bertoldi del foro di Perugia aveva ragione nel dire che tramite le curatele dei fallimenti si fanno i soldi con la motopala. Venne intercettato nel 2019, come risulta anche dalla stampa, queste erano le sue parole e ora è stato rimandato a giudizio nel mese di ottobre 2021. Viene processato per aver detto la verità. A questo punto la giustizia della sezione fallimentare è un mondo al contrario. Sarebbe necessario comprendere a chi giovino i fallimenti: quanto guadagnano i professionisti che girano intorno al mondo dei fallimenti? Chi sono gli avvocati, i commercialisti, i periti e i burocrati dello Stato che vivono sulle disgrazie altrui? Quale ricchezza producono questi professionisti? Qual è invece il ritorno economico per la collettività derivante dall'industria dei fallimenti? 

La frase completa di investigazione anche in questo caso, per attingere al mondo classico, sarebbe la frase sibillina di Medea: "cui prodest scelus, is fecit", ovvero colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto. Per certo l'esperienza del fallimento è molto dolorosa per chi la vive da questa parte: una tortura lenta come quella del rospo nell'acqua sempre più calda, una strada senza uscita dimenticandoti di tornare in vita con la tua azienda e soprattutto una distruzione di persone e di famiglie per anni e anni, in cui la tua vita finisce nelle mani dei burocrati. In questo tempo sospeso, vivi nell'incertezza, non sai quel che ti può succedere, ma per certo in fondo al tunnel c'è la tua morte civile. Cui prodest? 

Mi auguro che la vicenda dell'avvocato Mauro Bertoldi susciti l'interesse dei giornalisti per aprire un'inchiesta al fine di approfondire la realtà dei fallimenti in Italia, in cui si possono ricostruire più filiere, partendo dalle aste giudiziarie per arrivare alle banche e ai loro cartolarizzatori. Nella morsa dei fallimenti ci sono piccole aziende artigiane come la nostra, leader nella majolica artistica, esportatrice per più del 95%, senza nessun privilegio derivante dall'iscrizione all'albo artigiani. Aziende senza tutela e abbandonate a se stesse in tempo di crisi del nuovo millennio, crisi iniziate a partire dal cambio lira-euro, per passare alle Due Torri e per arrivare al colpo di grazia del 2008. 

Tuttavia il fallimento della nostra azienda, la CAMA DERUTA, non sarebbe avvenuto se la banca, dalla quale ci servivamo dal 1960, come risulta in Gazzetta Ufficiale, ci avesse rifiutato la concessione del mutuo ipotecario nel marzo 1999, mettendoci in guardia sulle crisi incombenti, verso le quali le banche si erano protette tramite una legge dello stesso anno sulle cartolarizzazioni. Un mese dopo l'erogazione del mutuo, ovvero nell'aprile 1999, grazie alla LEGGE 30 aprile 1999, n. 130 le banche erano nella loro scialuppa di salvataggio per il super yacht e noi quattro della famiglia saremmo finiti in alto mare come i migranti. 


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FRIENDS OF CAMA Il blog
Post originali di Roberta Niccacci
Blog fondato nel 2009 per documentare il viaggio di rinascita della CAMA, azienda artigiana storica di Deruta (PG). Con gli esiti del fallimento che dura da 10 anni e l'unico sostegno di arte e cultura. Dal mese di gennaio 2021 il blog parla italiano.
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