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mercoledì 23 giugno 2021

Le aste giudiziarie senza regole commerciali


Fino al gennaio 1996 esisteva un Registro Società tenuto dai Tribunali, poi passato alle Camere di Commercio col nome di Registro Imprese. Di conseguenza tutti i fascicoli del Registro Società sono stati trasmessi dai Tribunali alle rispettive Camere di Commercio. Ho imparato questa cosa facendo le ricerche per la CAMA, che inizialmente la Camera di Commercio di Perugia mi dava per inesistente, ma in effetti non si ritrovava il fascicolo del 1954, finito tra i documenti inviati probabilmente alla rinfusa dal Tribunale di Perugia agli archivi della Camera di Commercio. 

Quindi il Tribunale aveva una certa consapevolezza delle aziende, tenendone il Registro Società. Allora mi chiedo come mai il Tribunale Sezione Fallimentare permetta il mercimonio delle aste giudiziarie, in cui prende da un imprenditore caduto in disgrazia per regalare ad un altro imprenditore ex-concorrente dello stesso luogo, che per poche centinaia di euro ricompra il campionario della CAMA DERUTA con 40 anni di storia e le scorte di semilavorati, contravvenendo a qualsiasi regola di anti-dumping e di non-concorrenza? 

Non riesco a capire come mai alla "GIUSTIZIA" sia tutto permesso, anche di operare queste scelleratezze in fatto di commercio, quando era il Tribunale il responsabile del Registro Società, dove nel 1954 si era iscritta al n. 2241 la Cooperativa Arte della Maiolica Deruteseche poi il giorno di Santo Stefano dello stesso anno ha modificato la ragione sociale in C.A.M.A. Cooperativa Artigiana Maioliche Artistiche, più facile da leggere in acronimo, come si evince dall'atto notarile. A Deruta esisteva già una fabbrica chiamata "Maiolica Derutese" di Serafino Volpi e forse il nome iniziale della CAMA poteva anche dare luogo a fraintendimenti. 

È così che non mi posso dar pace che il nostro campionario della CAMA sia andato disperso nelle mani di persone avide e senza scrupoli, che non guardano in faccia a nessuno e che, come scrive un'amica, "Non si lascerebbero scappare neanche un pacchetto di caramelle!". D'altra parte Deruta è famosa già dai suoi rinnovati esordi per essere altamente competitiva, come scrive nel 1899 Angelo Micheletti, considerato tra gli ispiratori della rinascita artistica della ceramica a Deruta: "...la nuova vita rimase languida e stentata per colpa dell'inerzia, della tradizionale reciproca invidia e gelosia di mestiere dei figulini, che li spinge a rovinosa concorrenza." (1) 

A distanza di più di un secolo nulla è cambiato a Deruta (PG), in cui non esiste etica, condotta morale o innovazione valoriale, in un tessuto produttivo lacerato da un processo di regressione. Rispetto infatti agli anni della ripresa economica della maiolica, ovvero al meglio conosciuto secondo Rinascimento, ci siamo declassati a terzisti di negozianti e grossisti senza scrupoli, che hanno messo le aziende le une contro le altre, relegandoci a operai dentro le nostre fabbriche, in balia delle onde di mercati sconosciuti. Come possiamo pensare di combattere le crisi ricorrenti o lamentarci di ciò che ci succede?  

(1) Grazia Ranocchia, Deruta - Manifatture e Ceramiche 1920-1960, Volumnia editrice, 1999, p.37 


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Post originali di Roberta Niccacci
Blog fondato nel 2009 per documentare il viaggio di rinascita della CAMA, azienda artigiana storica di Deruta (PG). Con gli esiti del fallimento che dura da 10 anni e l'unico sostegno di arte e cultura. Dal mese di gennaio 2021 il blog parla italiano.
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