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domenica 13 giugno 2021

Alla guerra con le ciabatte


EDIZIONE SPECIALE POST DELLA DOMENICA

Nella sezione fallimentare di un tribunale un apparato burocratico dello Stato si occupa di difendere i crediti di banche, dipendenti e fornitori nei confronti di aziende che si sono trovate in difficoltà in tempo di crisi. Vorresti poterti fidare dell'operato dello Stato. Invece...ti dovresti dotare di un avvocato o più avvocati per difenderti da un provvedimento garantito dallo Stato stesso. Perché lo Stato fa da mano destra dei creditori? Perché lo Stato viene ad impicciarsi così alacremente di denaro in punto di morte di un'impresa? 

Quando una piccola azienda di persone perbene fallisce, non ha denaro a disposizione per affrontare l'onorario di un avvocato, allo scopo di difendersi da ciò che lo Stato ha sentenziato in nome del popolo italiano e in nome della giustizia. Solitamente un'azienda fallisce, perché viene a mancare il flusso di cassa. Dove li trovano i soldi gli imprenditori falliti per pagare parcelle di decine di migliaia di euro di un legale? E poi per difendersi da cosa, se sei indifendibile? Si dice che un avvocato in una causa di fallimento sia come un medico che assiste un malato terminale. 

Comunque noi la spesa per un avvocato non l'avremmo potuta sostenere. Così ci siamo ritrovati a fare la guerra con...le ciabatte! L'espressione non è mia ma di una cara amica, con cui mi sono confidata e che conosce bene l'esperienza di fallimento. Ne porta il carico da giovanissima, senza possibilità di uscita, a causa della crescita esponenziale del suo debito, non appena la sua attività è stata fatta fallire da un fornitore. Altro che anatocismo. "L'avvocato costa e anche tanto ma non si può fare la guerra con le ciabatte..." sono le sue parole. 

Le mie ciabatte a forma di pesce sono tutte in questo blog, che dal mese di gennaio parla italiano e racconta una storia allucinante di fallimento. Lo Stato e le sue sezioni fallimentari del tribunali non si meritano altro che di essere trattati a pesci in faccia, perché le crisi sono sulle spalle delle aziende cadute nella trappola dei mutui delle banche, che continuano ad essere tutelate dallo Stato a partire dal 1999 con le cartolarizzazioni, per alimentare la fiorente industria dei fallimenti: una vera ingiustizia antidemocratica con il più ignobile disprezzo verso le aziende che prima delle crisi sono state contribuenti specchiati. 


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