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lunedì 21 giugno 2021

Pensieri suicidi per crisi


PTSD sta per disturbo da stress post-traumatico ed è ciò che è ha colpito mia madre nel momento del fallimento della nostra azienda: a piedi con la mia cagnolina, ha preso la strada del Tevere, vicino a casa nostra, perché aveva intenzione di suicidarsi. Racconta che aveva trovato "un bel raggetto d'acqua", ma all'ultimo momento la sua preoccupazione è andata alla mia cagnolina, Paquita, che non sapesse nuotare per salvarsi...Allora ha desistito dal suo proposito e poi è andata da una sua amica a raccontare la vicenda. La sua amica ha chiamato subito il medico di base e poi la mia mamma è stata inviata direttamente dalla psichiatra dell'ospedale. Diagnosi rimasta in memoria nell'anagrafica della USL: depressione

Io non sono un medico, ma conosco la mia mamma da quando sono nata e non l'ho mai vista depressa. Dice che questa sua reazione di pensieri suicidi passi per "depressione da shock". Detto questo, sarebbe tuttavia da verificare se esista una voce alla USL per i suicidi e tentati suicidi per motivi economici, avulso da una qualsiasi patologia mentale. In famiglia siamo tutti sani di mente ma sfido chiunque a transitare per la sezione fallimentare dei tribunali. Infatti le due voci che compaiono anche nelle statistiche dell'Istat come stati morbosi rilevanti per i suicidi sono: 1. malattie mentali 2. malattie fisiche. Non solo falliti ma pure affetti da patologie mentali. Anche questo! Io non ci sto! 

Mi dice un amico che i suicidi per crisi non vengono pubblicizzati per non causare emulazioni. Cosa non nuova per noi italiani, perché so per certo che anche dei furti nelle case non vengono comunicati i numeri veritieri, per non "spaventare" la popolazione. Quindi poi tutto si riduce a quello che si chiama "percezione" di un problema e a vino e tarallucci. Mi è capitato quindi di leggere articoli che raccontano una storia di crisi in termini di suicidi ancora da stimare statisticamente per non cadere nella congettura. Certo è che ciò che si prova in un fallimento, si può capire veramente solo se si passa per la sezione fallimentare di un tribunale. La dura scorza della sensibilità umana è da comprendere negli altri, perché anche per noi della famiglia, finita nel fallimento, sono serviti anni per essere consapevoli della realtà, ovvero in quale girone infernale saremmo capitati. Un'esperienza ignobile per un paese civile, in cui non vengono garantiti i valori democratici e di libertà personale, senza nessun rispetto per l'arte e per gli artisti, che hanno contribuito per decenni a portare ricchezza nelle casse dello Stato. 


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