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giovedì 17 giugno 2021

La porta murata


EDIZIONE SPECIALE IN ATTESA DELLA 2° PUNTATA SULLA STORIA DELLA CAMA, RUBRICA SU FACEBOOK

Pannello in majolica realizzato
da Nello Frillici su una porta del morto
e visitabile a Gualdo Tadino (PG) 
Esiste una tradizione di porte murate a Gualdo Tadino (PG): le porte del morto. Sono porte di solito strette e rialzate da terra, create accanto ai portoni ufficiali delle abitazioni, che servivano per far transitare unicamente le casse da morto, differenziando l'ingresso dei vivi e relative uscite. Poi tali porte venivano murate fino al prossimo lutto. Attualmente alcune porte del morto di Gualdo Tadino, città della maiolica, sono decorate artisticamente con pannelli di ceramica. La tradizione si è persa e le porte del morto sono ora un'attrazione turistica. Altri luoghi in cui si trovano le porte del morto sono Volterra, Pergola, Perugia, quasi tutte le città medievali dell'Italia centrale e anche Bergamo. 

Così il ricordo va al 1971, quando il nonno Nazzareno Niccacci si divise con l'ultimo socio rimasto della C.A.M.A. Cooperativa Artigiana Maioliche Artistiche. I due ex-soci rimasero nello stesso laboratorio ed è ancora viva in me l'immagine di quando murarono la porta di collegamento delle due ali della fabbrica. Da allora iniziò per me una vita piena di separazioni, anche con me stessa: sarei cresciuta in una fabbrica divisa a metà da un fondello, un paese lacerato da concorrenza sleale e malanimo, anche la casa della nostra famiglia afflitta allo stesso modo da litigi interni e prevaricazioni di vicinato. Con l'aggiunta della E45 a pochi metri di distanza dalla nostra abitazione, col rumore persistente delle auto e dei camion, aumentato nel tempo, devo dire che mi accontento di quello che sono ora. 

La porta di cui mi rammento era di collegamento tra il "magazzino" (leggasi negozio di vendita) fronte strada della CAMA in Via Tiberina al km.77 e la zona della pittura, che dava verso sud. Col passare degli anni ho riguardato quella porta murata, se ne notavano i contorni, nonostante sul muro fosse stata passata l'imbiancatura. Mi sembrava di scorgere sotto lo strato di intonaco il numero di mattoni, che erano serviti per spezzare in due la fabbrica, originariamente a forma di ferro di cavallo e quindi benaugurante, causando notevoli disagi alla mia famiglia, che si è trovata a ricominciare di nuovo da zero per la terza volta. 

Se vuoi conoscere la storia della CAMA, cooperativa di operai fondata a Deruta (PG) nel 1954, segui le puntate della rubrica a cura del Centro Cagianelli per il '900 ogni mese fino a settembre. Ecco le locandine delle prime due puntate di maggio e giugno. 




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