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sabato 26 giugno 2021

La multa



Era una vita che non prendevo una multa e l'ho presa tanto bene per andare a ritirare il certificato di non iscrizione a ruolo presso il Tribunale di Spoleto il 4 maggio scorso. Non è stato facile per me uscire da Spoleto; mi sono ritrovata sulla Flaminia e qui ho preso la multa. Stavo perfino andando verso Terni e quindi ho fatto anche inversione di marcia...ho tirato giù quattro imprecazioni e così non devo essermi accorta dell'autovelox. Per andare in centro, perché questi diavoli di tribunali li mettono pure scomodi, dato che il prestigio oblige, ero stata brava anche a trovare parcheggio sulle strisce bianche nei pressi di una scala mobile, risparmiando qualche euro. Lo sapevo che stava andando tutto troppo liscio. Due giorni fa è arrivata la multa!  

Quando sei in ristrettezze economiche, anche una multa per te può fare la differenza, pertanto uso sempre molta accortezza nello stare sotto il limite di velocità e cerco di trattenere il mio piacere di guidare l'automobile. Poi prendere le multe non fa proprio piacere. Ti arrivano gli avvisi nelle stesse buste verdi del tribunale. Non se ne esce, è un incubo. Non c'è niente da fare; quando sei sulla cattiva strada, ti succedono di tutti i colori e col fallimento non si torna a galla neanche coi salti mortali, ma invece si va sempre più giù nella melma come nelle sabbie mobili. 

Così tra tutto, il certificato di non iscrizione a ruolo mi è costato un centinaio d'euro. C'erano ovviamente le marche da bollo. Per fortuna che l'avvocatessa dell'Adusbef mi ha mandato via il certificato alla mia banca tramite la sua PEC senza chiedermi nulla. Lo fa per volontariato. E pensare che secondo la legge, questo certificato l'avrebbe dovuto inviare alla mia banca l'avvocato di parte dei cartolarizzatori, legale che tra l'altro avevo avvertito tramite PEC del fatto che sono una poveraccia e che quindi né nella Postepay né nel conto corrente avrebbero trovato i milioni di euro, di cui erano in cerca. L'avvocato non si è degnato neanche di rispondere. Beh, è gente di altri pianeti. 

Quindi ora il mio conto corrente è di nuovo libero dal pignoramento, ma sto pensando di chiuderlo definitivamente per uscire dai radar dei cartolarizzatori, che con tutta probabilità mi perseguiteranno per il resto della mia vita, in quanto fidejussore del mutuo contratto dalla CAMA nel 1999 con la Cassa di Risparmio di Perugia, oggi Unicredit, di cui dicono era rimasto un residuo da pagare, tuttavia cresciuto a dismisura. Infatti nel conto corrente mi sono ritrovata un debito da pagare, che non potrei affrontare neanche se vivessi dieci vite. Invece la Postepay l'avevano pignorata per un paio di migliaia di euro e si era sbloccata automaticamente. 

Ora comunque la Postepay non esiste più: i libri li vado a comprare in libreria. Altre spese online non ne faccio e quindi il problema è risolto. Rimane la decisione riguardo al conto corrente, perché ci pago il cellulare e mi dispiacerebbe dover pagare la multa per recesso anticipato del contratto di telefonia. Poi è un conto corrente online, per il quale non pago niente di spese di mantenimento. Però un altro viaggio a Spoleto proprio no. Quindi mi devo fare due conti e forse affrontare la penale per il recesso dal contratto, anche se leggo che secondo la legge Bersani del 2007, non dovrei pagare niente. 

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