Un letto d'ospedale psichiatrico per la contenzione con il cristo morto di Andrea Mantegna (1475-1478 circa, Pinacoteca di Brera) Photo Credit: Ateatro.it |
C'è da puntualizzare che le peggiori disposizioni giudiziarie, riguardo alla reclusione dei malati psichiatrici "folli rei", risalgono al tempo del Fascio (1930), per quanto istituiti nel secolo precedente. Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono stati chiusi definitivamente solo nel 2015 per intervento dell'allora senatore Ignazio Marino, medico chirurgo. Dopo quattro anni dall'inchiesta in Parlamento, l'iter si è concluso con la liberazione dei detenuti. Oggi gli ospedali psichiatrici giudiziari sono stati sostituiti dalle REMS (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza).
Allo stesso modo la legge sul fallimento risale ad un regio decreto del 1942 e anche qui non ci sono riforme che possano garantirne il cambiamento: anche per gli ospedali psichiatrici giudiziari non era mutato niente con la legge di riforma dell'ordinamento penitenziario del 1975. I letti di contenzione erano gli stessi, non erano stati buttati via, arrugginiti dai carcerati che ci urinavano e defecavano per giorni; tramite il foro nel letto gli escrementi finivano in una latrina sottostante. I medici psichiatri dov'erano? Come potevano permettere un orrore del genere?
Noi dei fallimenti abbiamo molto in comune con i detenuti degli ospedali psichiatrici giudiziari, in quanto veniamo trattati con leggi dello stesso tempo infame, ovvero da una regolamentazione legislativa fascista, in cui le misure detentive per i malati psichiatrici sono ancora in essere, perché la giustizia è evidentemente insensibile ai valori umani di democrazia, salute e libertà, levature proprie delle arti. Per un approfondimento e per verificare la sudditanza della medicina alla "giustizia", ecco il link ad un articolo di SOSSanità.Org.
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