Raffaello Sanzio, San Giorgio e il drago, 1505, Musée du Louvre, Parigi |
"La penna è più potente della spada" è la scelta obbligata per chi voglia intraprendere una guerra, visto che "chi di spada ferisce, di spada perisce". Anche nelle esperienze più dolorose, tornano utili i detti di ogni tempo: il primo nato dall'ingegno di Edward Bulwer-Lytton (1803-1873) e da lui usato per la prima volta nel 1839 nella sua opera "Cardinal Richelieu"; la seconda frase, in latino "Qui gladio ferit, gladio perit", deriva dal Vangelo secondo Matteo (26,52). Questa del Vangelo mi dà da pensare, perché mi basta la vita da perdente che ho vissuto finora. Con la remissività e le piume non si va da nessuna parte. Ci vuole che io diventi una spadaccina!!! Altro che morire per via di spada. Io con la spada mi voglio difendere!
Capirai, poi ora ho a che fare con le cartolarizzazioni, figlie degli accordi tra i banchieri e lo Stato insieme, come segno di strapotere su chi ha contratto i mutui dal 1999, proprio alla vigilia delle crisi, figuratevi come vedo Mario Draghi. Ci sono delle incongruenze nel nostro comportamento di italiani, che si rispecchiano perfettamente nella sezione fallimentare dei tribunali: la vigliaccheria la fa da padrona in nome dei soldi. Da noi i valori della libertà e della democrazia non sono ancora patrimonio condiviso da tutti, mi scrive una degna persona. Ecco perché in Tribunale dicono di parlare in nome del popolo italiano e hanno ragione!
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