Poi sempre riguardo alla tua casa all'asta, se ti opponi alla visita di qualcuno che viene a vederla, scatta immediatamente la disposizione del giudice di allontanamento forzato dalla casa. Inoltre c'è da considerare che noi nella nostra casa siamo classificati "terzi senza titolo". È roba dell'altro mondo, non a caso la sezione fallimentare di un tribunale è un girone infernale. Un avvocato, che lavora appunto per la sezione fallimentare, ci ha detto di stare contenti, perché in questi anni, vista la crisi, non hanno venduto la casa negli anni scorsi. Mi è sembrata una consolazione alquanto cinica da parte sua. Noi chissà perché siamo falliti, per crisi.
L'altra storia metropolitana che sento è che "chi fallisce fa la bella vita e gira con i macchinoni". IMPOSSIBILE. Allora mi dicessero nomi e cognomi di questi brillanti falliti. Infatti, se dici che sei fallito onestamente, passi pure per deficiente o per incapace, perché in Italia ci si aspetta, sempre e ovunque, che si agisca per astuzia. L'altra cosa è che anche i parenti sono convinti che noi si sia falliti coi soldi, perché secondo una di loro, noi non dovremmo neanche ricorrere ad un avvocato: in questo caso "vorrebbe dire che i soldi ce li abbiamo". Infatti in questi anni un avvocato non ce lo siamo potuti permettere e neanche ora lo potremmo assumere, anche volendo, perché indovina, indovina, nell'ISEE dei miei genitori ci rientra la casa all'asta, che fa reddito e quindi non si potrebbe accedere neanche al gratuito patrocinio. E poi un avvocato per fare cosa? Il nostro destino è segnato ed è dei più atroci.
Non siamo in un libro di Kafka, ma questa è una storia vera del terzo millennio.
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